(dal 17 al 28 agosto 2015)
A seguito di una notte di profondo abbattimento fisico e morale, lontani da casa, in mezzo a gente di cui non ci fidiamo (nemmeno dei carabinieri dai quali andiamo a fare denuncia di furto), senza alcuna prospettiva se non un ritorno a Milano con la coda tra le gambe, l'unica cosa che mi viene da fare è condividere sui social quello che mi è appena accaduto.
La dimostrazione di vicinanza che ricevo dalla gente mi lascia sbalordito: centinaia di messaggi di affetto, decine di persone che addirittura si propongono di donarmi strumenti, soldi, vitto, alloggio!
La consapevolezza di non essere solo, di avere tanti AMICI che mi seguono, la vicinanza costante di Leila: grazie a questa ondata di energia positiva, nel giro di due giorni passo dalla depressione più totale a uno stato di accettazione ma anche di voglia di rivalsa. Mi avranno pure tagliato le gambe dato che non posso più suonare, saremo pure stati ingenui a lasciare la strumentazione in macchina, sarei dovuto piombare addosso ai ladri senza urlare, ma adesso basta stare a rimuginare. L'unica cosa da fare è solo una: RIALZARSI IN PIEDI E RIPARTIRE!
Un giro di telefonate ed eccoci di nuovo in strada, diretti prima a Massafra per recuperare un cajon di emergenza dall'amico Gennaro di DirtySound Project, poi a Ginosa Marina ospiti degli amici Alessandro Salutari e Domenico Passeri, dove passiamo una bella serata per dimenticare.
Il secondo giorno ripartiamo per Lecce, dove ricompro tutta la strumentazione andata persa, facendo la fortuna del negozio di musica, per poi tornare di nuovo in Salento al Campeggio di Sandro. Ritrovare i tanti amici lasciati qualche giorno prima (Manuele Colamedici, Stefano Tamagnini, Mario Cioni, Yoshino, Annalisa Pesce, Giovanni Messina, Claudio Avella, Salvatore Del Mondo, Marianna Torella, il piccolo Frncesco, Giuliano Angelini, Fabio Viglione, Peppe Martinelli, Carmen Rosati, Carmen Del Mondo) è un pò come trovare rifugio in una grande famiglia, dove veniamo subito coccolati e consolati. Il mio caro amico Manuele Colamedici si dimostra per l'ennesima volta una persona generosa, cedendomi il suo permesso per suonare a OTRANTO!
Ed è' proprio qui che, dopo un giorno di Inferno e uno di Purgatorio, il terzo giorno RESUSCITO (come insegnano le scritture): ricominci a suonare per i due serate di seguito, entrambe bellissime. Nella doppia serata a Otranto, la prima vicino al Castello e la seconda sul lungomare, mi sento come una FENICE che risorge dalle ceneri: l'emozione è fortissima nel vedere tanto pubblico davanti a me, e nel constatare che, anche con un orribile zerbino p11reso dal cinese e un cajon che suona malissimo, non ho perso i miei poteri!
Il quarto giorno andiamo finalmente in spiaggia, dove però, forse a causa del nervoso accumulato nei giorni precedenti, mi lascio andare a uno sclero ai danni di Leila per il troppo vento e la mancanza di ombra. E' allora che capisco che ho bisogno di riposare, per questo mi prendo la giornata libera e una serata con cena romantica prima di collassare in tenda con l'amore mio.
Da giorno succesivo in poi saranno cinque serate in crescendo, una meglio dell'altra, tra il Salento e il Gargano!
Si inizia con TORRE SAN GIOVANNI dove tra mille peripezie e una nauseante puzza di fritto riesco finalmente a trovare un posticino strategico dove sfrutto l'enorme passaggio di pubblico diretto verso la Fiera del Pesce Fritto!
E' quindi il turno di TORRE DELL'ORSO (anche detta "Torre dell'Horror" per lo squallore urbano del centro), dove arrivo dopo uno splendido pomeriggio in pedalò a Torre Badisco, e senza grandi aspettative ma solo perchè sta vicino al campeggio. Mentre Leila è cotta e si mette a dormire in auto, io so già di dover discutere con le decine di venditori abusivi che stazionano sul corso, invece sono proprio loro a consigliarmi dove mettermi, e la serata è una vera sorpresa!
Ed ecco che arriva un TRIS d'assi finale, un tripudio di pubblico che mi riempie il cuore. Prima lasciamo il campeggio del Salento e ci dirigiamo a POLIGNANO A MARE, dove nonostante quei simpaticoni della gelateria non intendessero abbassare la musica trovando scuse assurde, mi creo intorno un fantastico cerchio di spettatori entusiasti alla facciazza loro! Tra essi il mio amico Giovanni Messina, una signora pittrice di cinquant'anni (ma ne dimostrava settanta!) che ci racconta delle sue aspirazioni (nientemeno che esporre una sua opera al Moma di New York!), i bambini che si prendono i cd senza lasciare manco una moneta e che vengono presto cazziati da una signora, e 3 bambine che mi lasciano 3 rose bianche in custodia!
Il penultimo giorno sbarchiamo a VIESTE dopo una pessima nottata col materassino sgonfio in un campeggio di Monopoli e conseguente sclero di Leila, che sclera doppiamente quando si accende la spia dell'olio motore e finiamo in un residence con la piscina ma senza acqua calda e le lenzuola dalle macchie ambigue. La signora del residence però è molto gentile e ospitale, e quando tutto o quasi è sistemato è già ora di partire per il centro della città col sebatoio vuoto. Rapida visita ai vigili per il permesso, due panzerotti al volo, e poi inizia la migliore serata del tour, con un pubblico incredibile disposto a 360 gradi che applaude e canta, e Leila con un vestitino rosa da urlo che mi piace tanto, ma che piace tanto anche a tutti i vecchi arrapati che la fissano!
Il giorno successivo prima di lasciare Vieste passiamo in un officina per sistemare l'auto, e dopo più di un'ora ad aspettare sotto il sole mangiando del pollo allo spiedo, ripartiamo alla volta di PESCHICI, dove ci attende un magnifico b&b a picco sul golfo con una vista da perdere il fiato. L'ultimo spettacolo del tour qui a Peschici è una serata altrettanto memorabile quanto quella a Vieste: i vigili del posto, simpatici e alla mano, mi invitano a piazzarmi sul marciapiede su uno slargo con una piccola scalinata illuminata dalle luci multicolori di una festa patronale da poco terminata, che diventa il palco per una serata da TEATRO all'aperto tutto esaurito! Nel dopo concerto sono decine gli spettatori che si avvicinano per complimentarsi e fare due chiacchere: tra loro anche una bellissima coppia, Ilir Alexis Argentiero e la sua ragazza Sabrina, e tanti simpatici bambini che voglio un autografo e una foto insieme!
Dopo tutte le peripezie e le disavventure capitateci, il tour non poteva concludersi meglio! Sono felicissimo, fiero di me per non essermi arreso,e felice di avere accanto a me una persona speciale come Leila, come ringrazio anche tutte le persone che mi hanno dimostrato la loro vicinanza, tra le quali non mi posso dimenticare di Serena Mazzeo (con pancione) e Matteo Di Stefano che ci hanno ospitato a Porto San Giorgio prima di ripartire per Milano, la mia città... che non mi è mai mancata tanto in vita mia!!
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