Un nuovo anno di strada inizia nei migliori dei modi possibili: una marea di attestazioni di stima da parte dei passanti, grandi e piccini!
Sabato mattina a Lecco aria gelida e scarso giro di gente. Il trenino si ferma facendo un gran chiasso e i pochi a considerarmi sono quelli dello stand per la protezione degli animali. Poi quando una coppia di rom mi si piazza a pochi metri gonfiando palloncini con lo sguardo torvo, il mio mio primo pensiero è: "Annamobbene!". Ho già avuto scrontri a Lecco con gli zingari in passato, e vorrei evitare di cominciare un nuovo anno ricevendo insulti, malocchi e minacce di morte. Questa volta invece con mia grande sorpresa uno di loro si avvicina sorridente per chiedermi la tessera sanitaria che "devo prendere le sigarette al distributore ma nessuno si fida!". Tornato dalla tabaccheria ringrazia, si complimenta per la musica, torna al suo posto battendo il tempo con i piedi, e a me basta questo per terminare con un sorriso un primo spettacolo un pò moscio.
Nel pomeriggio eccomi nel centro di Bergamo. La mia piazza preferita è occupata da un collega giocoliere, anche lui simpatico e gentile (un rarità in quella categoria...), che lascio al suo lavoro e mi addentro nel corso.
Bergamo è una realtà strana. Non riesci mai a capire se sei ben accetto o meno. Una volta sei una star, la volta dopo sei un fantasma. Questa volta invece, in mezzo ad una marea di passanti in fissa da shopping in saldo, all'inizio sono un ectoplasma, poi pian pianino mi tolgo il mantello dell'invisibilità e conquisto il corso a suon di note!
A mio favore questa volta ha giocato sicuramente la posizione strategica, vicino all'uscita di Zara, dove un gruppo di uomini, qualcuno con bimbo al seguito, stanno in piedi con sacchetti griffati sbuffando in attesa che le mogli-amanti-consorti finiscano di accapigliarsi dentro il negozio per assicurarsi l'ennesimo vestito al 70%!
Domenica vado a Cremona convinto di poter suonare al mercatino di prodotti tipici e artigianato "I Doni dei Re Magi" in Piazza Stradivari, ma quando scopro che gli organizzatori per la giornata hanno già in programma dei musicisti, devio in Piazza del Duomo. Monto tutto il set, sono pronto a partire, ma arriva il Vigile per informarmi che sta per passare la banda che starà in piazza tutta la mattina, e mi consiglia di recarmi sul corso.
Una volta suonai nella via dello shopping, e fu un disastro, del tipo che mi sentivo meno attraente di un palo della luce. Così, anche se molto perplesso, smonto tutto di fretta e furia e corro in Corso Campi, dove mi trovo talmente bene che ci rimango per due spettacoli, uno la mattina, l'altro nel pomeriggio!
La ragazza del bar di fronte esce col cellulare in mano e inizia a farmi foto, mi offre da bere, mi compra il cd, e mi ammonisce: "la prossima volta di nuovo di fronte al mio bar!"
Il giorno della Befana mi dirigo in direzione laghi. La nebbia mi segue per tutto il tragitto, poi però spunta il sole nella piazza di Sesto Calende, e uno spettacolo timido in un paesino mezzo vuoto diventa una mattinata stupenda, dove addirittura quelli del bar di fronte decidono di mettere fuori i tavolini precedentemente impilati e coperti, per permettere ai passanti di sedersi e godersi un pò di sole accompagnati da musica nostalgica.
Poi un momento magico, che mi lascia felicemente attonito. Un bambino imbacuccato arriva a piccoli passi con una monetina in mano, mi prende il braccio tirandolo per farmi abbassare, e poi mi stampa un grosso bacio sulla barba e mi dice: "Ti meriti un bacione!"
A fine spettacolo scambio due chiacchere con un anziano col bastone, che passando di lì mi fa: "Che mondo schifoso ehh? Ci salveranno solo le canzoni!"
Nel pomeriggio sono ad Arona. Il sole si arrende molto presto a una nebbiolina sadica e gelata, e un freddo pungente inizia ad attraversarmi il corpo nonostante i vari strati pesanti che lo avvolgono. Aggiungiamoci le levatacce e la stanchezza accumulata, ed ecco che devo usare le energie di riserva. Motivo per cui ingurgito una crepe alla nutella prima di iniziare.
I passanti sono tutti carini con me, forse un pò provano pena -"Sarà disperato per suonare con questo freddo!"- , sicuramente però apprezzano e fanno di tutto per fermarsi almeno il tempo di una canzone. Alle 17 Piazza del Popolo inizia a svuotarsi, il polpaccio inizia a farmi male, ma va bene così, ho dato tutto e ricevuto altrettanto!
Ciliegina sulla torta di questi tre giorni in giro, giunto a casa ricevo una telefonata. La signora Rosa mi ha visto la mattina a Sesto Calende, e ci tiene a congratularsi per i cd che ha ascoltato, per la mia storia che ha letto sul sito, e per mia scelta di vita. "Il tuo è un lavoro bellissimo, e quello che fai ha un enorme valore perchè riesci a cambiare la giornata alle persone!". E così, gongolante e fiero, chiudo gli occhi e vado in letargo.
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