Dopo il tram, la spiaggia, la terrazza e il palazzo reale, al mio elenco di "location stravaganti" va ad aggiungersi la SALA DELLE SLOT MACHINE!
Uscito dall'autostrada a Capriate San Gervasio insieme alla mia dolce metà, l'unica cosa che so è che la serata si tiene presso il negozio PEGASO all'interno di centro commerciale. Ci perdiamo tra le stradine di paese, ma quando finalmente troviamo il posto, realizziamo che più che un centro commerciale si tratta di un agglomerato di negozi, e soprattuto rimaniamo esterefatti quando parcheggiamo l'auto proprio davanti all'insegna PEGASO, che altro non è se non un locale per giocatori malati di Slot Machine!
Dopo la conoscenza di rito con lo staff del locale (formato da Oscar, il mio contatto che in passato mi ingaggiò per suonare a Olgiate Molgora; una signora che faceva le carte (come se i polli non fossero già spennati abbastanza dalle slot e ci fosse bisogno pure della cartomante!); il proprietario del locale; una signora bionda dalle mille rughe amante di Vasco (e con lo sguardo perso nel vuoto quando le nomino gente come Bob Dylan o Cat Stevens...!), e Irena, una ragazza gentilissima dal fisico mozzafiato su dei tacchi tanto sottili quanto alti che serviva l'aperitivo agli ospiti), Leila affamata si fionda sul rinfresco, mentre io sistemo l'attrezzatura alle spalle di una lunga serie di infernali macchinette aspira soldi.
Alle 21, quando ha inizio la festa organizzata dai titolari, dò inizio al mio spettacolo iniziando con alcuni pezzi stranieri tra i meno gettonati del mio repertorio, giusto per tenermi il meglio per dopo. Ma passata mezz'ora i clienti si contano sulle dita, e anche dopo un'ora le grandi aspettative dei titolari si sgonfiano drasticamente. Ma il mio problema non è tanto la scarsità di pubblico (a volte basta una manciata di persone entusiaste per fare andare bene una serata), quando il loro TOTALE disinteresse per la mia musica, oltre che per il rinfresco (peraltro ottimo) offerto dalla casa: quando entrano nella stanza si dirigono verso le loro agognate slot senza guardare nessuno, e molti di loro rimangono lì fissi per tutta la serata a schiacciare pulsanti, in attesa di sentire il tintinnio di gettoni per perdere in un istante quello che hanno guadagnato, e ricominciare da capo. Mi sento un pesce fuor d'acqua, sono finito in un centro di zombi malati del gioco d'azzardo, e la mia musica non può fare nulla per loro! Mi sto rompendo le palle, faccio una pausa, poi riprendo con alcune canzoni italiane, e l'unico momento in cui sento un minimo di risposta nel pubblico è quando intono le parole di "Generale" di De Gregori durante l'arrivo della torta (la signora anziana dello staff ha un sussulto, ma solo perchè Generale l'ha cantata anche Vasco...), poi tutto torna nell'apatia generale.
In conclusione avrebbero risparmiato mettendo su un CD, ma per il resto non mi posso lamentare: mi hanno pagato quanto pattuito, e sia io che Leila siamo stati trattati coi guanti dallo staff e abbiamo mangiato benissimo. Inoltre abbiamo conosciuto un vecchietto davvero "giovane" dentro, che a Leila ha detto: "si vede che sei innamorata!" e a me ha detto: "si vede che sei una persona vera!"
Oltre a ringraziare lo staff per l'accoglienza, ringrazio Manuele Colamedici che ha girato a me il suo ingaggio per la serata, e ringrazio il mio amore Leila per avermi seguito in questa avventura un pò deludente, ma insieme a lei si vive tutto con più ottimismo!